Il Camino de Santiago è uno degli itinerari pedonali più lunghi e consolidati al mondo.
Dopo secoli di storia in cui a poco a poco stava cadendo in disuso, negli ultimi trent'anni ha vissuto una crescita esponenziale di pellegrini.
Questo notevole aumento è associato alla necessità di proteggere il percorso, non solo di preservare la sua ricchezza, ma anche per la facilità d'uso per i pellegrini, di cui la stragrande maggioranza fà un percorso completamente estraneo per la prima volta.
Pertanto, quando parliamo di accessibilità del Cammino di Santiago, non dovremmo pensare solo alle persone con disabilità, ma a chiunque.
Un 10,32% dei pellegrini ha più di 60 anni e anche se non ci sono statistiche, c'è una percentuale significativa di persone con disabilità. Questi pellegrini disabili, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinto ad intraprenderlo, devono superare una serie di barriere che presuppongono una lotta con la natura, con la società e con se stessi.
Incontrare José Antonio López Salvador, anche conosciuto come "Pepe Masai Muñana Sana" dalla gente del popolo Masai che abita intorno al Klimanjaro a cavallo tra Kenya e Tanzania, o vederlo arrivare all'Everest Base Camp, può essere sorprendente quanto trovarlo lungo il Camino de Santiago portoghese della costa atlantica, con le stampelle di carbonio INDESmed.
Un albergatore locale disse al nostro eroe che negli ultimi 30 anni non riusciva a ricordare di aver visto una persona con mobilità ridotta a fare questo tratto con le stampelle ... e tanto meno con quello spirito e quella volontà.
José Antonio è una persona di carattere aperto quanto affascinante. Ciò è necessario per intraprendere i 130 chilometri in dieci giorni ,necessari per raggiungere la Plaza del Obradoiro dalla costa atlantica (Camino portoghese), infine andare verso l'interno e raggiungere Santiago de Compostela. Foresta, strade sterrate, pietra o asfalto, rappresentano un buon banco di prova per i puntali o gommini delle stampelle, per le impugnature e per tutti gli altri accessori INDESmed. Anche per la sua ergonomia avanzata e la leggerezza, con un supplemento di 12 chili nel suo zaino spingendo a terra quel peso attraverso le sue spalle. Per quei 130 chilometri, questa zavorra ha reso il percorso più difficile.
Velocità media di circa 2,5 km / h per circa 8 ore al giorno, con stop per idratarsi, mangiare qualcosa e riprendersi.
Alla fine della giornata, confessa, la "ricompensa" sotto forma di birra dorata.
Ha dormito negli ostelli della Xunta de Galicia, dove le persone con mobilità ridotta (PRM) hanno un letto riservato con preavviso. Una stanza con un bagno è il luogo riservato alle persone a mobilità ridotta che fanno questo cammino"iniziatico". Josè Antonio ci dice che sono perfettamente adattati e in ottime condizioni. Vuole sottolineare che questi ostelli sono molto ben preparati e adattati per persone come lui che fanno il Camino.
Ricorda il suo passaggio di fronte alle Isole Cies e la loro sabbia bianca che gli ha ricordato i Caraibi. Ricorda anche il fiume Lagares, nelle vicinanze di Vigo. "Un piacevole percorso lungo il fiume, accompagnato dalle stampelle INDESmed, che non rompevano il silenzio di una così idilliaca e incredibile atmosfera".
Tedeschi e inglesi erano per lo più i suoi compagni improvvisati durante il suo Camino. Un italiano che si sentì sollevato perché quando chiedeva quanto mancasse a Santiago, trovava sempre la stessa risposta "sempre 2 km...", anche se mancavano ancora 50 chilometri.. "Ma quella volta era vero. Eravamo soltanto a due chilometri di distanza dal traguardo", dice José Antonio. Da lì si vedeva già Santiago de Compostela
"Pepe Masai" ci parla del buon comportamento delle stampelle in fibra di carbonio INDESmed in questa avventura.
La visione finale della Cattedrale nella Plaza del Obradoiro impressiona sempre, indipendentemente da ciò che ogni pellegrino ha nel suo cuore. In questo video di youtube potete ascoltare e vedere Josè Antonio, soddisfatto all'arrivo:
https://www.youtube.com/watch?v=DjFOdwAUzQg
La conclusione di José Antonio è tanto semplice quanto potente: "Torneremo. Se cammini sei felice. Per essere felice ti basta quello che porti nello zaino. " Anche se quello zaino ha zavorrato il Camino con 12 chili, penso.
Naturalmente, Carmen, l'inseparabile compagna, moglie di Jose Antonio, rende possibile che lo zaino e tutto quello sforzo venga condiviso e renda possibile questa avventura in un modo più sopportabile ... Questa avventura e quelle a venire!
Molte sono le guide che sono state pubblicate per facilitare il Camino ai pellegrini.
Per quanto riguarda le persone con una qualsiasi disabilità, ci sono alcune opere scritte su questo argomento, e si distingue come una delle prime e più complete, quella della Casa Editrice Ibermutuamur "Camino de Santiago per le persone con disabilità", dove tra le altre cose, si divide ogni fase tradizionale in diversi tratti, e per ognuno di questi, sono stati studiati tutti questi parametri, concludendo con un facile e intuitivo codice di colori a seconda del tipo di disabilità e del livello di autonomia desiderato e/o possibile.
Tra quelle che includono considerazioni di accessibilità possiamo elencare il Xacobeo Accesible (Cammino francese), Camino de Santiago in Catalogna per tutti (Cammino Sant Jaume), la Guida pratica del Cammino di Santiago di Eroski e la già citata Guida al Cammino di Santiago per le persone con disabilità della Casa Editrice Ibermutuamur.
La fondazione spagnola ONCE ha presentato a Fitur 2019 il "Camino de Santiago para todos", (Cammino di Santiago per tutti) un progetto volto a migliorare l'accessibilità del cosiddetto Camino Francés, (il Cammino Francese) il più visitato dai pellegrini, che includerà un'applicazione mobile con informazioni accessibili e di facile comprensione.
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